2) L'Alquerque come simbolo

Parlando del tris in un'ottica simbolica abbiamo visto come quello schema possa applicarsi al concetto di centralità attorno cui tutto ruota e converge (come nel caso del rosone della Chiesa di S. Maria ad Alatri, FR), un centro da cui tutto emana ed equiparare questo "centro" al divino. Abbiamo anche visto come la moschea del venerdì, situata al Cairo (Egitto), sorga proprio al centro di uno schema identico al tris (quadrato ripartito da otto raggi), attorno al quale si dispone a quadrato il resto del complesso. La moschea, edificio sacro per i musulmani, diventa in tal modo il perno non solo spirituale ma anche fisico dell’intero complesso. Abbiamo pure analizzato come lo schema del tris si ritrovi sulla Pietra di Kermaria, che fungeva molto probabilmente da "omphalos", cioè da centro sacro per la cultura correlata. Queste pietre venivano collocate in punti strategici, considerati energeticamente molto importanti. In antico si dava particolare importanza alle energie della Terra, che dovevano costantemente essere in equilibrio con quelle cosmiche.  Ma non solo, contrassegnando un luogo ritenuto  "geobiologicamente" strategico, lo si caricava di una valenza che solo la scienza dello spirito poteva spiegare.

Queti schemi da gioco, pertanto (ma potremmo estendere il ragionamento a molti altri ludii, come scacchi, carte, tarocchi, ecc.) hanno rivestito una duplice funzione in ogni tempo, tra cui non va dimenticata quella magica, in particolare nel Medioevo.

L'alquerque, costituito dall'unione di più tris, potrebbe vedere rafforzato il valore simbolico del tris stesso, in quei contesti in cui per posizione e dimensione l'impiego ludico risulta improbabile.
 

 

 

 

Argomento: L'Alquerque come simbolo

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