FORGNENGO (Campiglia Cervo, BI)

"La pietra dei 3 Giochi",  Si tratta di un masso irregolare usato come panchina fuori da un’abitazione nella "Piazzetta dell'Orso". Vi compaiono un filetto, il "gioco dell'Orso" e uno schema per la "Volpe e le Oche", molto consunto e in una forma non consueta. E' privo, infatti, di veri e propri Tris, tanto che recentemente si è preferito appellarlo "tavoliere cruciforme" e le modalità con cui si giocava le ha trasmesse la sig.ra Lina Pia Martinero, che su quegli schemi incisi ha giocato assai. Il dr. Carlo Gavazzi, nel 1997, ha eseguito (insieme al figlio Luca) il frottage sulla Pietra, che in questi casi è la cartina di tornasole: ebbene esso mostra che non si tratta di cinque trie (tris) disposte a croce. Al V Convegno Nazionale sulla Triplice Cinta (Mergozzo, 2020), Gavazzi ha esposto queste nuove informazioni: "Il quadrato centrale è inequivocabilmente vuoto; degli altri quattro, tre paiono avere - o meglio aver avuto - due diagonali, nel quarto si vede una diagonale sola; in nessuno c’è traccia delle mediane. Un tavoliere non finito? O le linee mancanti si potevano facilmente immaginare? La risposta di Lina Pia è sorprendente. Per lei, quel tavoliere è costituito effettivamente da quattro quadrati con le diagonali (e dunque non da trie, perché le mediane non servono) attorno a un quadrato vuoto. Qui lei, le sorelle e gli amici praticavano due giochi: uno, simmetrico, di cui non ci tramanda il nome, con sette pedine bianche e sette nere che possono muoversi in qualunque direzione e si mangiano fra loro; e uno in cui il lupo, che parte al centro di uno dei quadrati con diagonali, ha come antagoniste sette pecore schierate in partenza dal lato opposto che vincono se lo rinchiudono e perdono se egli le sorpassa raggiungendo il loro ovile. (Come si vede, anche sulla Pietra dei tre giochi le pecore partono dall’ovile, a Ungiasca devono invece raggiungerlo.) La belva può muovere in ogni direzione, gli ovini solo in avanti o orizzontalmente. Per quanto ne so, questa è la prima segnalazione sia di un tavoliere del genere come funzionale a un gioco (anzi, a due) anziché come “non finito”, sia, ancor più interessante, di un gioco simmetrico di cattura da praticarsi su un tavoliere cruciforme".

Frottage di Carlo e Luca Gavazzi in “Giocare sulla pietra-I giochi nelle incisioni rupestri e nei graffiti di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria”, Quaderni di Cultura Alpina, Priuli & Verlucca, 1997

 

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