PAVIA

Chiesa di Santa Maria del Carmine (voluta dai Visconti nel 1374 e terminata nel 1461). Tutti i pilastri interni, costituiti da mattoncini rossi in cotto lombardo presentano centinaia di graffiti eterogenei tracciati verticalmente: alfanumerici, geometrici e, in misura minore, figurativi. Non risulta sia stato mai condotto un censimento (se qualcuno ne fosse al corrente ce ne informi!) ma ad un nostro sopralluogo (non programmato) ne abbiamo documentato la copiosa presenza. Tra i molteplici abbiamo incontrato un Nodo di Salomone, croci, scale, reticoli, cerchi concentrici eseguiti a compasso, Fiori della Vita e un paio di Alquerque. Il primo è mostrato nella foto di apertura ed è completo; misura 8,5 x 8 cm circa e si trova nella navata destra. Un altro esemplare è situato su una delle colonne della navata sinistra e più che un Alquerque è una griglia di 4x4 caselle su cui sono tracciate due diagonali (v. foto sotto):

Non si può dire quando siano stati realizzati i graffiti, nemmeno perchè e da chi. Una profusione simile lascerebbe supporre che fosse una pratica comune e alcune date ben visibili sono del 1841 e 1904. Si può aggiungere che qui varie Corporazioni o Paratici avevano le loro cappelle (alla fine del 1500): mercanti di lana, macellai, formaggiai, ciabattini, "Compagnia dei lavoranti prestinaj, fidellari e mugnai" (Cappella del Beato Bernardino da Feltre, qui sepolto, istitutore del Monte di Pietà). Le Cappelle sono otto per parte; i graffiti sono presenti sia sulle colonne libere che dividono le navate, sia su quelle che sostengono gli archi delle cappelle. Le colonne meno incise sono quelle più vicine al presbiterio (ma non ne sono prive). Anche sugli affreschi si notano graffiti e l'altezza a cui essi sono stati dislocati è varia (da terra fino ad altezza occhi o leggermente superiore). La chiesa è uno scrigno di opere d'arte, basta avere tempo per visitarla con calma. 

  • Segnalazione e foto: Marisa Uberti (15/10/2023), autrice anche della presente scheda

 

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