ESPERIA (FR)

Rocca Guglielma. La TC si trova incisa su uno dei blocchi che si trovano tra le rovine.

  • Notizie sul luogo:

Quasi sulla cima di monte Cecubo, appartenente alla catena dei Monti Aurunci e facente parte dell'omonimo parco regionale, sorgono i suggestivi ruderi di Rocca Guglielma, uno dei centri abitati che fondendosi assieme a San Pietro e Monticelli, nel 1867 diedero vita al comune di Esperia (FR). La rocca, un tempo formidabile baluardo contro le scorrerie dei saraceni (che nell'VIII secolo avevano distrutto il cenobio ed annesso abitato di Santo Stefano), fu realizzata da Guglielmo (da cui il nome) da Glossavilla.

Qualche anno fa sono iniziati lavori di ristrutturazione messa in sicurezza della rocca. Ma, improvvisamente interrottisi non sono mai ripresi e l'area si trova in uno stato di deprecabile abbandono. Le recinzioni sono state abbattute e chiunque può girovagare per le rovine. Qua e là di notano frammenti di elementi decorativi lapidei o di oggetti di vita quotidiana. In mezzo ad un mucchio di macerie (forse un muro del castello crollato) si vede un concio di calcare con sopra incisa una consunta TC. Impossibile nemmeno immaginare dove si trovasse il blocco di pietra e quindi la funzione del petroglifo.

Inoltre rischia di sparire per sempre, depredato dai “cacciatori di souvenir” che sono soliti frugare tra gli incustoditi ruderi. Sarebbe auspicabile una ripresa dei lavori ma evidentemente Comune e Soprintendenze preposte hanno altro a cui pensare. Dal momento della visita da parte del sottoscritto e di mia moglie Sonia Palombo, accompagnati dalla giornalista Paola Caramadre e dal fotoreporter Antonio Nardelli, nell'autunno del 2011 (data in cui sono state scattate le foto), la situazione dell'importante sito storico di Rocca Guglielma non è affatto cambiata.

 

                                 Rocca Guglielma

Una curiosità. Sulla montagna sopra Esperia, in località Costa S. Giovanni, alcuni anni fa sono state scoperte alcune impronte di dinosauri.

 

Crediti: informazioni e foto Giancarlo Pavat

webmaster Marisa Uberti