Gordola (località Miescio, Valle Verzasca, Canton Ticino)

Miescio: la tavola da mulino e le 32 date che raccontano la Valle Verzasca

Scheda SSDI: 6596.14

Comune: 65967 Gordola

Ritrovamento: Luca Bettosini 31.01.2023

Misura: 20 cm x 18 cm

Incisi: 1 tavola mulino modello classico, 1 croce e 2 coppelle

Luogo: Miescio (Miesc)

Ambiente: Pioda davanti a una cascina

Coordinate: 709.489/117.305

Altezza: 743 metri

Per caso, mi era capitato di imbattermi in un bel testo del 2006 di Franco Binda dedicato al Monte Miescio (742 m) in Valle Verzasca. Mi aveva colpito il fatto che, in questo piccolo maggengo, si trovassero ben 32 date tra le più antiche del Ticino, oltre al famoso affilatoio di Miesc, purtroppo finito in fondo a una scarpata. Per raggiungerlo occorrono circa 45 minuti di cammino dalla diga della Verzasca: il dislivello è di soli 269 metri, ma il percorso è piuttosto lungo. Questo nucleo di vecchie cascine sembra essere stato perlustrato con grande attenzione da Franco Binda, visto il dettaglio del suo racconto. Mi sorprende, tuttavia, che nessuno abbia segnalato la bella tavola da mulino con una croce incisa e due coppelle su una pioda a terra.

Si tratta di una grande lastra di pietra, collocata davanti alla porta di un’antica cascina. È l’unico caso, finora in Ticino, in cui ho trovato una tavola in questa posizione e, per di più, accompagnata da una croce. Chissà se fosse stata usata per qualche gioco… In ogni caso, nel nucleo c’erano altri bei tavoli di pietra più adatti per incidere una tavola da mulino rispetto a una lastra posta a terra. Resta il dubbio: l’incisione è stata realizzata lì, oppure la pioda si trovava altrove e in seguito è stata riutilizzata come parte del pavimento? In ogni caso, si tratta di un ritrovamento interessante che, inserito nel contesto delle altre tavole note in Ticino, può fornire indicazioni preziose. Anche lungo il sentiero, circa dieci minuti prima di arrivare a Miescio, ho trovato un’altra pioda con una croce incisa. Il maggengo gordolese di Miescio, al di fuori dei pochi proprietari e di qualche solitario camminatore di media quota, resta sconosciuto ai più. Il piccolo monticello, posto a 940 metri di altitudine, conserva intatto il suo fascino antico. Vi si contano una decina di edifici, molti in rovina. Tra essi spicca un metato, l’antica costruzione destinata all’essiccazione delle castagne, inattivo da tempo immemorabile ma segno eloquente di una presenza umana radicata. La rigogliosa selva castanile che lo circonda, in autunno, doveva certo riempirlo senza fatica.

Al centro del nucleo si apre un ampio prato su un terrazzo panoramico con splendida vista sulla diga. Le numerose date incise costituiscono autentici “atti di nascita” che ogni edificio esibisce sugli architravi di legno o di pietra, o su qualche testata d’angolo. Miescio è quasi certamente il monte con più date storiche del Ticino: se ne contano 32, anche se molte oggi risultano difficili da leggere e molti sono scomparsi con la rovina di diverse cascine. Di queste, 14 sono in numeri arabi su legno, 18 su pietra e 9 in numeri romani, tutte su legno. La curiosità è che la numerazione romana segue il particolare sistema verzaschese: la D (500) è sempre sostituita con cinque volte C; la L (50) con cinque volte X; la V (5) con cinque volte I. La data più antica in numeri romani su legno è il 1541, mentre la più antica in numeri arabi, incisa su pietra, risale al 1628.

  • Crediti: segnalazione, testo e foto di Luca Bettosini (08/08/2025 al CSTC), che ringraziamo vivamente
  • Scheda inserita da M. Uberti il 11/08/2025

 

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