LAVERTEZZO (loc. RANCONE, Valle Verzasca, Canton Ticino)

Valle Verzasca – Rancone, nucleo sopra Lavertezzo. Coordinate: 708.362/123.799 - Altitudine: 636 metri

Lavertezzo è un comune sparso della Valle Verzasca, in Ticino, e conta circa 1.250 abitanti. È formato da diversi nuclei distribuiti sul fianco della montagna, attraversato da numerosi riali che scendono verso il fondovalle. Proprio qui, vicino al fiume, si trova il nucleo principale con la chiesa parrocchiale.

Il paesaggio è davvero unico: il corso del Verzasca, con le sue rive e le rocce scolpite dall’acqua, crea uno degli scenari fluviali più belli del cantone. A completare questa atmosfera c’è il celeberrimo Ponte dei Salti, simbolo della valle, che ogni anno attira migliaia e migliaia di visitatori. Il nome del villaggio compare già nel 1327 come «Laverteze» e nel 1411 come «Lavertesco». Nel Medioevo probabilmente costituiva una delle squadre della grande Vicinia della Verzasca. Per secoli gli abitanti hanno alternato la vita tra Lavertezzo e il Piano di Magadino, dove condividevano i pascoli con altre comunità. 

Nel 1920 Lavertezzo ottenne Riazzino, che oggi è la sua frazione più popolosa e sede dell’amministrazione comunale. Oltre all’allevamento transumante, la gente di Lavertezzo si è fatta conoscere anche per la produzione di ottimo vino. I guadagni ricavati dall’agricoltura sono sempre stati integrati dall’emigrazione, soprattutto verso l’Italia. Oggi i nuclei in valle stanno vivendo una nuova vitalità grazie alle residenze secondarie e al turismo. Il paesaggio della Verzasca, con il suo fiume cristallino e il Ponte dei Salti ricostruito nel 1960 dopo i danni del 1868, attira visitatori da tutto il mondo. I vari nuclei di Lavertezzo si trovano tutti sul lato sinistro della valle, in relazione con il punto in cui la Val Pincascia si unisce alla Verzasca. Ci sono il nucleo principale e uno secondario sul fondovalle, e più in alto quelli di Sambugaro, Verzöo e Rancone, posti più o meno alla stessa quota.

Ognuno ha la sua dimensione e importanza, ma tutti condividono la stessa armonia: piccole case in pietra che seguono il pendio, architetture rurali essenziali che creano un bel contrasto con gli edifici più grandi e prestigiosi del nucleo principale. Rancone è uno dei nuclei più affascinanti dell’area, grazie soprattutto al gran numero di date antiche incise sugli architravi delle cascine: la più antica risale al 1550. Qui si trovano anche ben tre forni del pane, testimonianza della vita quotidiana di un tempo. In una vecchia cascina si conserva un tavolo di pietra sul quale è incisa una tavola-mulino che misura 28 x 28 cm (modello classico con le sole mediane). Sulla parete retrostante, sopra la porta d’ingresso, è riportata la data 1765 accompagnata dal simbolo IHS, che significa Gesù Salvatore degli Uomini.

La presenza di una tavola da mulino incisa su un tavolo di pietra indica quasi certamente che fosse utilizzata per giocare. Questa è la 39esima tavola da mulino che ho individuato in Ticino e Mesolcina… e sono sicuro che molte altre attendono ancora di essere scoperte. Ogni nuovo ritrovamento è un tassello in più nella grande storia nascosta delle nostre valli: piccoli segni lasciati dalla gente di un tempo, che ancora oggi ci parlano di giochi, fede, comunità e vita quotidiana. E chissà quali altre storie attendono di riaffiorare dal silenzio dei boschi.

  • Si ringrazia Luca Bettosini per la segnalazione, le foto e la scheda (09/11/2025)
  • Scheda inseritada M. Uberti il 11/1172025

 

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