RIBIA (comune di Orsenone, CANTON TICINO)
La tavola incisa nel silenzio: memoria di un pastore all’Alpe di Ribia
Comune: 6611 Valle di Vergeletto
Ritrovamento: Luca Bettosini – Ely Riva 07.08.2025
Luogo: Alpe Ribia
Ambiente: Pioda pavimento davanti a una cascina vicino al rifugio Ribia
Coordinate: 685.067/122.828
Altezza: 1'996 metri
L’Alpe di Ribia è un rifugio non custodito situato sul versante sinistro dell’alta Valle di Vergeletto, nel comune di Onsernone, a 1'996 metri di altitudine. Il nucleo è composto da una ventina di vecchie cascine, delle quali solo cinque sono ancora in piedi, una delle quali è stata adattata a rifugio. Questo rifugio domina la sommità dei ripidi pendii che scendono fino alla località di Pièi, accompagnati dal Rio di Ribia, un torrente che nasce proprio ai piedi della capanna. L’ambiente circostante è tipicamente alpino: pascoli d’altura, piodate di gneiss e cespugli di mirtilli circondano la struttura. Alle sue spalle si apre un ampio altipiano abitato da stambecchi, racchiuso a ovest dalla selvaggia Val Quaranteria e sormontato dalla magnifica cima del Rosso di Ribia (2'541 m), una delle vette più belle dell’Onsernonese. Per raggiungere l’Alpe di Ribia si possono seguire due itinerari principali, entrambi con partenza da Vergeletto. Il primo parte dal paese stesso (905 m) e richiede circa 3 ore e 40 minuti di cammino, mentre il secondo, più breve ma comunque impegnativo, parte da Pièi (1'089 m) e richiede circa 3 ore. Entrambi i sentieri sono piuttosto ripidi e faticosi, riservati a escursionisti allenati. Sul pavimento di una cascina vicina al rifugio, composto da piode in pietra, si trova incisa una tavola da mulino (25x25 cm), realizzata negli anni ’40 da un pastore dell’epoca. Per eseguirla utilizzò un archetto artigianale costruito con un tendine di mucca, strumento con cui incise prima le piccole coppelle e poi le linee del gioco. Non è certo se questa pioda si trovasse originariamente lì a terra o se un tempo fosse posizionata in modo più comodo, magari su un muretto a secco o una parete di cascina. Anche se non antichissima – ha poco più di ottant’anni – questa incisione è una preziosa testimonianza della vita quotidiana dei pastori del Ticino. Come altre simili trovate in diversi nuclei alpini, conferma quanto il gioco della tavola da mulino fosse diffuso e amato tra chi trascorreva lunghi mesi in alpeggio. Un piccolo segno inciso nella pietra, che racconta una grande storia fatta di pazienza, ingegno e semplicità. Una memoria silenziosa che merita rispetto.
- Crediti: segnalazione, testo e foto di Luca Bettosini (09/08/2025), che ringraziamo vivamente
- Scheda inserita da M. Uberti (10/08/2025)