ROMA CAPITALE

Chiesa di San Michele e San Magno (chiesa nazionale frisone), situata ai piedi della Basilica di San Pietro, a sinistra (vi si accede tramite una erta scalinata). La TC si trova incisa all'interno, su una lastra particolarmente interessante perchè secondo una tradizione storiografica sarebbe quella del Sacrificio di Abramo, portata a Roma dalla madre di Costantino, Elena. La lastra è collocata nell'area presbiteriale, sul lato sinistro guardando l'altare.

La presenza della TC può fare ipotizzare una posizione diversa della lastra, precedentemente all'attuale collocazione e durante la sua storia: se serviva per giocare, doveva essere in posizione orizzontale, chiaramente. Dopo alcune ricerche conseguenti alla segnalazione, abbiamo trovato alcune notizie nel sito ufficiale olandese della chiesa stessa:

"Pietra di Abramo

Nella parete del lato nord del coro è presente una lastra di marmo bianco con il seguente testo: Pietra di Abramo: Su questa pietra, che secondo un'antica tradizione di storici fu portata qui dall'imperatrice Elena, Abramo pose il suo figlio unigenito Isacco perché lo sacrificasse per comando divino. La massiccia lastra bianca originariamente serviva come pavimentazione per una strada o piazza nell’antica RomaAl centro è visibile un'area quadrata, ora in parte sezionata, dove è ora visibile l'iscrizione successiva. Su questa  sorgeva una colonna o una statua. Accanto è stato scavato un labirinto, probabilmente è un gioco da bambini. Impossibile datare questo antico oggetto". La descrizione è pertanto molto chiara: si capisce che il monolite fosse incassato nella pavimentazione di qualche ambiente romano (lastricato): al di sopra era collocata una statua, come mostra la traccia quadrangolare sulla lastra. La TC viene equiparata ad un labirinto ma si ventila l'ipotesi del gioco. Sulla superficie vi sono alcune croci e ciò non desta stupore, data la natura del reperto. Non è dato sapere quando la lastra venne raddrizzata e messa nella sua attuale collocazione. Un dato interessante: nel IX secolo si era fatta numerosa a Roma la comunità frisone; vi era una loro Schola nei pressi della Tomba di Pietro, dove i connazionali potevano ristorarsi e riposare dopo il lungo viaggio dal Nord Europa (tutte le comunità cristiane europee avevano una Scholae per i pellegrini); la primitiva chiesa - eretta in epoca carolingia per e dalla comunità frisone - fu distrutta nell'ambito della lotta per le investiture (XI-XII secolo); il luogo restò abbandonato per sessan'tanni e nel 1141 venne consacrata la seconda chiesa da papa Innocenzo II. L'ultima data della presenza frisone risale all'anno 1513, quando la chiesa divenne definitivamente proprietà del Capitolo di San Pietro. E' tornata sotto la gestione della comunità olandese soltanto nel 1989.

  • Si ringrazia vivamente Nadia Galeazzi per la segnalazione e le foto (10/10/2023), la quale si è recata in loco il 29/09/2023, festa di S. Michele
  • Scheda redatta e inserita il 17/10/2023 da M. Uberti
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