SAN PIETRO INFINE (CE)

Il Parco della Memoria Storica di S. Pietro Infine è riconosciuto Monumento Nazionale dallo Stato italiano (D.Lgs. del 18 marzo del 2008). Si trova in provincia di Caserta e rappresenta una piccola Pompei poichè venne distrutto e sepolto durante la II Guerra Mondiale. Al suo posto oggi il visitatore può ripercorrerne la storia inerpicandosi tra le stradine selciate ad ampi gradini, tra le rovine dell’antico borgo medievale (X-XI sec d.C.), alla scoperta dell’antico centro che conserva ancora l’antico impianto urbanistico,  con le sue chiese, i pontili e le mura di cinta intervallate da torri quadrangolari, erette a difesa.

Foto A. Barbieri (2018)

Foto ed elaborazione grafica dr. Maurizio Zambardi

In questo contesto sono state individuate almeno quattro Triplici Cinte La prima è presentata in questa scheda e si trova su un blocco litico riutilizzato come panca addossata alla parete di un edificio all'imbocco di Via Sant'Angelo. Il blocco misura 48 x 81 cm (spessore 30-35 cm), e reca tre incisioni: una croce, un tavoliere del filetto (TC) e uno di Alquerque (che fu tagliato con l'accorciamento del blocco stesso). La TC ha le seguenti misure del quadrato esterno: lato inferiore 26,5 cm, superiore 23 cm, sinistro 20 cm, destro 21 cm. Il blocco ha una storia lunghissima: esso è di epoca romana (ma non sappiamo se avesse già le incisioni, a quel tempo); probabilmente proviene dal sito dell'antica "Ad Flexum", localizzato nella piana di S. Maria del Piano di San Pietro Infine. Storicamente sappiamo che fu riutilizzato come pietra agolare di una casa posta all'imbocco di via dell'Angelo, di fronte alla scala in pietra che consentiva l'accesso al vecchio Municipio, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Miracolosamente, il blocco era rimasto incastonato nella parte inferiore del paramento murario (portante) della casa, nonostante questa fosse crollata in seguito ai cannonneggiamenti alleati. Negli anni '70 si poteva vedere ancora inserito nel muro ma, una decina di anni più tardi, quel muro cadde a terra e il blocco fu risistemato dove lo vediamo ancora oggi.

  • Crediti: segnalazione e foto: l'esemplare ci fu segnalato una prima volta da Alessandro Barbieri (12/02/2018), che ringraziamo vivamente. Il 4 dicembre 2022 abbiamo ricevuto da lui una ulteriore segnalazione di approfondimento da parte del dr. Maurizio Zambardi in L'antico gioco del Filetto anche detto "Triplice Cinta", a San Pietro Infine (pubblicato sulla sua pagina FB il 04/12/2022, per gentile concessione).. L'autore Zambardi informa che l'esemplare, ancora in verticale, è visibile in un fotogramma del film girato nel 1957 "Addio alle Armi", per approfondire vedasi: Zambardi, M. San Pietro Infine nel film "Addio alle Armi" del 1957, pubblicato nella rivista "Chi è?" (a cura di Franco Falco), Associazione Dea Sport Onlus Bellona (CE), giugno 2022, pp. 132-133. Il dr. Zambardi ha catalogato e descritto il blocco lapideo dapprima nella sua Tesi di laurea in Conservazione dei Beni Culturali (2006) e poi nella sua Tesi di Dottorato (Cfr. Tesi di “Laurea in Topografia Antica”, titolo “Il territorio di “Ad Flexum” e le mura in opera Poligonale di Monte Sambùcaro”, Seconda Università degli Studi di Napoli, Anno 2005-2006, “Scheda sito n. 45”, p. 73; M. Zambardi, Tesi di Dottorato di Ricerca in “Metodologie conoscitive per la Conservazione e Valorizzazione dei Beni Culturali” – XXIII° Ciclo - (Seconda Università di Napoli, anni 2007/10) dal titolo “Carta archeologica di un settore di territorio a confine tra la Valle del Liri e la Piana di Venafro” (Settore Scientifico: Topografia Antica. Tutor: Prof.ssa Stefania Gigli Quilici), Scheda del “Sito n. 45”, p. 105). Al prof. Zambardi vanno i nostri ringraziamenti!
  • Scheda aggiornata da M. Uberti il 06/12/2022
webmaster Marisa Uberti