Villamaina (AV)

Sul gradino di entrata alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli abbiamo scoperto due Tris di diversa misura, conservati abbastanza bene. Il primo (foto di apertura) misura 11 cm X 11 cm, con una diagonale di 15 cm. Il secondo (foto sotto) è più grande, misura 17.5 cm X 17.5 cm, con una diagonale di 24 cm.

 

                              

 

  • Notizie sul luogo

Comune Irpino della provincia di Avellino, Villamaina è uno dei paesi ubicato nei pressi della famosa Valle d’Asanto citata da Virgilio nell’Eneide come Rocca San Felice, Frigento e Gesualdo (di cui parleremo prossimamente) e altri ancora.

E’ conosciuta come località termale, qui ci sono le Terme di San Teodoro, e abbiamo reperti che attestano l’esistenza di Villamaina già all’epoca romana e probabilmente ancor prima. Colpita gravemente dal sisma del 1980 è stata ricostruita quasi del tutto. Pochi sono gli elementi architettonici di antica fattura ancora presenti in paese.

Di particolare rilevanza, per la nostra materia di ricerca, è la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli ubicata nell’omonima piazza.L’anno di costruzione è documentato intorno all’anno 1600 ma risulta vi fossero, precedentemente, altre strutture tra cui l’antica Torre di Barbanera. Oggi non vi è più traccia di questi monumenti.

 

                          

                                   Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli

 

Osservando le foto e quanto rilevato sul posto possiamo affermare che il gradino e l’intera struttura della porta d’ingresso alla chiesa sono elementi non di recupero. Sono stati creati, cioè, per l’impiego che tuttora ricoprono. La restante struttura della Sacra Casa è stata completamente ristrutturata.

 

                  

Posizione dei due Tris orizzontale, sul gradino di entrata di una chiesa…Schemi ludici o simboli rappresentativi di un luogo con una particolare sacralità tellurica? Ulteriori elementi degli antichi schemi ludici presenti sulle strutture religiose del nostro Bel Paese e non solo!

La ricerca continua…

  • Testo e foto: Tino Coviello (Febbraio 2015), che ringraziamo
webmaster Marisa Uberti