PRIVERNO (LT)

SCHEDA N. 5 - Via Regina Margherita (3 TC), via Umberto I (4 TC, ma forse più), via Cavour (2 TC), via Leone Leo (1 TC)

Da via S. Giovanni (v. scheda n. 4) prendiamo a destra la laterale e pittoresca Via Regina Margherita dove, sulla soglia di un grande portale dal colore rossastro (senza numerazione), troviamo la prima Triplice Cinta; è usurata ma ben distinguibile e misura 16 x 13 cm.

Altre due TC sono localizzate vicino al civico n. 27, sulla soglia dell'ingresso (foto di apertura). Si tratta di due esemplari incisi a distanza ravvicinata: quello di sinistra è molto più compromesso dell'altro, i rapporti geometrici sono confusi (forse è il prodotto di più rifacimenti). L'esemplare destro è ben distinguibile e ha un grosso foro centrale. I solchi, ottenuti per azione di uno strumento a punta fine sulla lastra marmorea, sono anneriti in modo naturale (smog, polvere, ecc.). La misura di questo schema è di 18 x 14,5 cm, dimensione che sembra di potersi applicare anche al suo vicino; entrambi hanno le diagonali. Non è improbabile che su questa lastra di soglia vi fossero più esemplari o tentativi di realizzarli, come paiono indicare dei segmenti esterni che non hanno rapporti con i due schemi attualmente visibili. 

Ritornando sulla Via Consolare e proseguendo ancora in salita si giunge in vista della Fontana dei Delfini (XIX secolo) nell'area dei più importanti monumenti cittadini come la Cattedrale e il Municipio. Prima di recarci a visitare la piazza imbocchiamo, a sinistra della Fontana, una strada in salita, che è via Umberto I. All'inizio, sulla destra della carreggiata, sono collocati alcuni paracarri e alcuni cassonetti dei rifiuti: tra uno e l'altro, ma anche prima e dopo di essi, si trovano incise diverse Triplici Cinte, sulle lastre di pietra che ricoprono il bordo stradale (su cui si ancora una transenna metallica). Ne abbiamo documentate almeno tre con certezza; una quarta è difficile da rilevare per la presenza del cassonetto inamovibile, mentre un dubbio ci è rimasto per altri due presunti schemi.

Un "collage" dei tre esemplari di filetto, tutti con diagonali, rintracciabili su tre distinte lastre pavimentali

Non abbiamo proseguito lungo via Umberto I ma ci è stato in seguito segnalata la presenza di una TC sulla soglia della porta della Sacrestia della Cattedrale:

Foto Alessia Trotta (che ringraziamo)

Di fronte a Via Umberto I, attraversata la Consolare, imbocchiamo Via Cavour dove documentiamo due  belle Triplici Cinte. La prima la si incontra di fronte al civico n. 20, su un blocco che funge da gradino di una scalinata; è un esemplare scolpito profondamente nella pietra, con profondo foro centrale e senza diagonali (da quanto è possibile osservare). Le sue misure sono 21 x 20 cm circa, ma la lettura è ostacolata dal fatto che la parte destra e quella superiore non sono leggibili adeguatamente. Superiormente, infatti, è parzialmente coperta da cemento mentre il lato destro forse fu tagliato.

TC profondamente incisa in via Cavour, di fronte al civico n. 20

Il secondo esemplare lo abbiamo documentato sulla soglia di un'abitazione al n. 24. La tecnica usata è detta "a martellina", ha le diagonali e misura 16 x 16 cm.  Colpisce perchè i solchi sono molto chiari (normalmente vi si annida smog, polvere e sporco che li annerisce in tempi più o meno brevi), nonostante sia soggetta a calpestio (al momento del nostro sopralluogo era posizionato un vaso da fiore, a ridosso della TC)

L'esemplare di via Cavour, 24

La nostra passeggiata esplorativa per le vie del centro storico prosegue e sfocia di fronte a Porta Campanina; qui c'è una sorta di "trivio" costituito dall'incrocio tra la Via Cavour, via Leone Leo e Porta Campanina. Quest'ultima fu eretta nel Medioevo ed era parte integrante del sistema difensivo murato che proteggeva la cittadina tra il XII e il XIII secolo. Si rileva la presenza di case-torri in cui abitavano i maggiorenti e nella Porta stessa sono inglobati alcuni edifici, forse usati come posto di guardia. La Porta è anche uno dei limiti della via Consolare, la strada principale che taglia il paese in due. Entro un ingresso ad arco, al civico n. 5 di via Leone Leo di fronte a Porta Campanina, si trova una bassa gradinata, pertinente ad abitazioni. Su un blocco della prima gradinata è chiaramente incisa una Triplice Cinta con diagonali (misure: 27 x 25 cm), seppure parecchio usurata dal calpestio. Sul gradino immediatamente sovrastante si nota un quadrato (difficile dire se sia stato un tavoliere).

TC al civico n. 5 di Via Leone Leo; a destra la freccia indica lo stesso esemplare e, sopra, nel cerchio è messo in evidenza il quadrato (forse residuo di una TC?)

  • Tutti gli esemplari presentati in questa scheda sono stati documentati, fotografati e misurati da M. Uberti e A. Marchetti il 17/08/2021, ad eccezione di quello situato sulla soglia della sacrestia, la cui foto ci è stata gentilmente inviata da Alessia Trotta (agosto 2021)
  • Giorgio Pintus ne "Il gioco del filetto", Centro Studi Archeologici di Sezze Nuova Informazione, 2019, pag. 22
  • Scheda inserita il 29/10/2021 da M. Uberti

 

webmaster Marisa Uberti