Seine (Île-de-France): Paris

Biblioteca Nazionale. Manoscritto 10286 (o MS. Lat. 10.286), databile al 1325 circa. Si tratta con ogni probabilità di una versione del Bonus Socius (il cui originale risale al secolo precedente ed è conservato nella sezione "Manoscritti Rari" della BNC di Firenze (Italia), che abbiamo potuto vedere personalmente.

L'esemplare conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi apparteneva a Carlo d’Orleans (1394-1465), che era molto appassionato di scacchi; si dice che giocasse ovunque e quotidianamente. Aveva fatto arrivare, nella sua residenza di Blois, un giocatore esperto, un lombardo, poiché era risaputo che i lombardi fossero i migliori esperti di scacchi e questi divenne suo partner fisso nelle partite scacchistiche. Carlo aveva un manuale di giochi da tavolo tra le sue collezioni, impresso con le sue stesse armi, che è proprio quello di cui stiamo trattando. Carlo era uno studioso, un grande amante di libri ed è probabile che egli conoscesse l’interpretazione simbolica che veniva data allo schema della Triplice Cnta negli ambienti colti medievali. La sua biblioteca, di cui conosciamo il contenuto, dimostra che l'interpretazione metafisica di strutture architettoniche in forma di Triplice Cinta gli era nota, così come a suo padre. Un’altra curiosità è che il re Carlo V (1338-1380) di Francia fu uno scienziato e uno studioso, fondatore della Biblioteca Reale del Louvre (oggi divenuta Biblioteca Nazionale di Parigi). Quando venne fatto l’Inventario dei suoi beni, alla sua morte, venne trovato un reliquiario d’oro molto piccolo con una scacchiera su un lato e un altro tavoliere dall’altro, del tipo merelle. E’ possibile che tali schemi avessero un valore speciale per lui, in quanto come giochi sarebbero stati banali su un manufatto del genere.

  • Crediti: Uberti, Marisa "Ludica, Sacra, Magica. Il censimento mondiale della Triplice Cinta" (ilmiolibro.it, 2012), anche in versione E-book (2012)
webmaster Marisa Uberti