
Le tavole in Val Morobbia (Canton Ticino, CH)
- Nota preliminare del webmaster del sito: la segnalazione di questi due tavolieri era stata inserita nel nostro database nel 2022 (v. scheda), sulla scorta di un ritrovamento da parte del sig. Elia Frapolli del 2018. Avevamo però poche informazioni e mancavano le misure. Il 04 agosto 2025 il direttore della rivista e delll'associazione "Vivere la montagna" (Rivera, CHI) Luca Bettosini, è andato a perlustrare la zona e ci ha mandato il reportage che segue.
- Comune: 6582 Pianezzo - Bellinzona
- Ritrovamento: Luca Bettosini 04.08.2025
- Incisioni: 1 tavola Tris (14x18,5 cm), una tavola-mulino (16x18,5 cm) e 2 coppelle con 2 canaletti (82 cm), una figura che sembra umana (54 cm)
- Luogo: Acquedotto Sasso Torriccio a Pianezzo
- Ambiente: Accanto ad un sentiero
- Coordinate: 723.105/115.175
- Altezza: 587 metri s.l.m.
Poco sopra l’acquedotto di Sasso Torriccio – nato dall’esigenza di fornire acqua potabile, abbondante e di qualità, a tutti gli abitanti della valle e non solo – si dirama un sentiero che, in circa un’ora di cammino, conduce al villaggio abbandonato di Prada. Lungo questo percorso, sulla sinistra, si incontra una grande roccia in posizione panoramica. Oggi la fitta vegetazione ne impedisce la vista, ma un tempo da lì si doveva godere di un’ampia apertura sul Bellinzonese. Su questa roccia si trovano due incisioni straordinarie: una tavola da tris e una tavola a linee, scolpite fianco a fianco. La tavola da tris misura 14 cm di larghezza e 18,5 cm di altezza. Alla sua sinistra parte un piccolo canaletto che termina in una spaccatura naturale della roccia. Accanto, la tavola-mulino misura 16 cm per 18,5 cm.
La tavola-mulino e il Tris, incisi accanto uno all'altro
Dall’unione visiva delle due tavole emerge una coppella, dalla quale si dirama un lungo canaletto inciso, che misura ben 82 cm. Questo solco scende lungo la roccia fino a toccare terra, accompagnato subito dopo da un altro piccolo canaletto che sembra continuare lateralmente verso sinistra. Anche dal centro della tavola con le linee parte un secondo canaletto, parallelo al primo, lungo anch’esso 82 cm. La disposizione e la combinazione di queste incisioni rende questa tavola da mulino meritevole di approfondimento. Accanto alle due tavole si nota un’ulteriore figura, altrettanto misteriosa: un’incisione che sembra rappresentare il mezzo busto di una figura umana, scolpita con tratti essenziali ma riconoscibili. Un elemento che aggiunge ulteriore fascino a questo sito già ricco di suggestioni. Il sentiero prosegue verso Prada, antico villaggio medievale situato a mezza montagna sopra Ravecchia. Un tempo attivo e vitale, Prada contava più di trenta edifici. Faceva parte del contado di Bellinzona ed era abitato tutto l’anno già dal Medioevo, come attestato in un documento del 1381. Nel 1583 vi si contavano ancora quaranta famiglie, per un totale stimato tra le 160 e le 200 persone. Gli abitanti godevano degli stessi diritti dei cittadini del borgo di Bellinzona, compreso quello di partecipare alle sedute del Consiglio. A partire dalla prima metà del Seicento, il villaggio fu progressivamente abbandonato per cause non ancora del tutto chiarite. Si ipotizzano eventi meteorologici estremi – alluvioni, lunghi periodi di siccità o di freddo – ma anche l’esaurimento delle risorse del suolo. L’epidemia di peste che colpì la regione tra il 1629 e il 1630 potrebbe aver giocato un ruolo decisivo nel declino della comunità. Oggi, camminando lungo questi sentieri, tra i resti del villaggio e le misteriose incisioni nella roccia, si ha la netta sensazione che questi luoghi, pur silenziosi e dimenticati, abbiano ancora molto da raccontare.
Ipotesi alternative alla funzione ludica
1. Il tris e la tavola-mulino affiancati
Il fatto che ci siano le due tavole affiancate, una con il tris (quadrato ottopartito) e l’altra del mulino è abbastanza inconsueto se non unico in Canton Ticino. Sebbene la posizione orizzontale, le dimensioni adeguate e il contesto si concilino con la funzione ludica dei due schemi, possiamo avanzare una valutazione alternativa che sconfina nell’intento simbolico dell’anonimo incisore. È possibile che rappresentino due aspetti opposti o due fasi di qualcosa: il gioco e il calcolo, il razionale e il rituale, la terra e il cielo.
2. I canaletti da 82 cm che partono da entrambi i centri
Non vanno dimenticati i due canaletti paralleli che partono dai centri delle due figure e aventi stessa lunghezza tra loro (82 cm). Forse indicano una volontà precisa, forse rituale o comunicativa da parte di chi li ha tracciati. Il fatto che uno tocchi terra e l’altro termini vicino, suggerisce una sorta di connessione tra la pietra e l’ambiente circostante. Potrebbero essere stati utilizzati per far scorrere un liquido (acqua? sangue animale? latte?), o più verosimilmente per seguire con lo sguardo o con un oggetto un tracciato, quasi a compiere un gesto ripetitivo e significativo.
3. La coppella da cui parte uno dei canaletti
Il discorso simbolico potrebbe essere esteso alla coppella, conseguentemente, poiché spesso tali formazioni vengono associate a rituali, segnature del territorio o rappresentazioni cosmiche. Tuttavia bisogna sempre usare cautela in questo tipo di valutazioni.
4. La figura antropomorfa
Resta da valutare l’elemento forse più enigmatico della rappresentazione: di cosa si tratta veramente? Un artefatto? Un’incisione voluta? A prima vista ci è sembrato un “mezzobusto antropomorfo”, che in una interpretazione simbolica di questo corpus incisorio potrebbe alludere a una rappresentazione tutelare o commemorativa, forse il simbolo di una presenza importante (uno spirito, un eremita, un defunto). Potrebbe anche rappresentare il guardiano del luogo o colui che compie l’atto rituale connesso alle incisioni. Anche in questa valutazione va usata estrema cautela per non scadere nel mare-magnum delle opinioni personali.
Considerazione finale
Naturalmente, senza contesto stratigrafico o datazioni certe, le ipotesi simboliche restano soltanto suggestioni ma è proprio il mistero a rendere queste pietre così straordinarie. E se nessuno ha mai capito davvero il loro significato… forse non è un fallimento, ma un invito a continuare a cercare.
- Lo faremo senz'altro, diciamo all'autore, continueremo a cercare, ringraziandolo del suo instancabile lavoro di esplorazione che continuamente ridefinisce coordinate geografiche, specificando luoghi e posizioni. Il Canton Ticino si sta rivelando un territorio molto ricco di incisioni di tavolieri, fatto che potrebbero indicarci una radicata tradizione locale oppure "da importazione". E' pertanto importante che i lettori apportino contributi alla loro conoscenza: qualcuno ricorda di avervi giocato o possiede informazioni di altro genere? Fatecelo sapere!
Articolo inserito il 06/08/2025